venerdì 3 dicembre 2010

Quattro passi nel museo senza muse.


mercoledì 24 novembre 2010

L'impero della luce.
La Sprea e Berlino.



giovedì 4 novembre 2010

MAXXI schermo.
MAXXI scheletro.
Nervi saldi.
Chiese gemelle.

mercoledì 3 novembre 2010

Punta della dogana.

lunedì 11 ottobre 2010

Zolle.

venerdì 8 ottobre 2010

Viaggiare con bisacce di amore e di odio, ed attingere all'una o all'altra, come detta la passione; giacché viaggiare è una esperienza passionale. Ma che accade durante un viaggio? Che accade a noi? Si viaggia con i cinque sensi, si viaggia con volti e parole. Si sperimentano odori, aromi, si patiscono calori, geli, piogge, venti, si vedono colori che ci feriscono e che non dimenticheremo, si scoprono forme che l'archivio della memoria ignorava, si scopre il gusto dell'aria, si degustano cibi innaturali - tutti i cibi lavorati sono innaturali, ma si danno innumeri innaturalezze.



Milioni di turisti ogni anno passano quarantott'ore a Firenze, a Venezia, si riducono in polvere passando da n museo ad un museo ad una chiesa; non è viaggiare. Diffido sempre dei capolavori; ma se poi li incontro durante un viaggio, un vero viaggio, li pavento come banditi in agguato, immagini che mi vogliono spogliare della disponibilità, per trasformarmi in un punto interrogativo-esclamativo: "Come possono esistere simili capolavori?!"


Non hanno più meta le nostre pigre passeggiate, se non realtà.

lunedì 4 ottobre 2010

"L'architettura è l'arte di dare rifugio alle attività dell'uomo: abitare, lavorare, curarsi, insegnare e, naturalmente, stare insieme. E' quindi anche l'arte di costruire la città e i suoi spazi, come le strade, le piazze, i ponti, i giardini. E, dentro la città, i luoghi di incontro. Quei luoghi di incontro che danno alla città la sua funzione sociale e culturale. Ma naturalmente non è tutto. Perché l'architettura è anche una visione del mondo. L'architettura non può che essere umanista, perché la città con i suoi edifici è un modo di vedere, costruire e cambiare il mondo. E poi l'architettura è struggimento per quella cosa bellissima che è la bellezza". R.P.

I luoghi sono il deposito di un passaggio; il resoconto di una vita spesa entro certi e limitati confini che si fanno portatori di esperienze e soluzioni tra le più disparate e assolute. Gli spazi che circondano portano in la matrice di un tempo che ha saputo come mutare le sue coordinate e le sue situazioni. Dai luoghi si può andare via e nei luoghi si può tornare come pellegrini/indagatori di storie e di vicende che ci riguardano, trovando tracce/sedimentazioni di esistenze che fanno del loro stare un racconto continuo.

giovedì 26 agosto 2010

Succede. Entri da qualche parte (un appartamento , un libro, una città, un film, una musica, un vestito, ecc.) e va a sapere perché ti senti a casa. Cosa significa sentirsi a casa? Le città, gli appartamenti possono ancora farci sentire a casa? Ma soprattutto, abitiamo ancora il mondo?












Officina Berlino

mercoledì 11 agosto 2010

Collage edilizio. "Non si tratta di colorare delle architetture, ma di creare delle architetture colorate".
Berlino, Aldo Rossi, nelle vicinanze della Friedrichstrasse, 1994 - 1997.



domenica 4 luglio 2010

Molti sono i sentieri ancora ignoti. Ma a ogni pensante è assegnata sempre e soltanto una via, la sua: nelle cui tracce egli deve sempre costantemente vagare, per attenersi infine a essa come alla propria via, la quale però mai gli appartiene.

Ponte con cipressi.
Sulle tracce di Giorgio Morandi e dei coniugi Becher.



domenica 6 giugno 2010

Léo Malet.

venerdì 4 giugno 2010

Forme uniche della continuità nello spazio.



Le vacanze intelligenti.

martedì 1 giugno 2010

Per scappare bisogna avere un posto dove andare. Quello che mi interessa piuttosto è restare: la conquista della paura. Nascondersi, confrontarsi, esorcizzare, vergognarsi, tremare e alla fine avere paura della paura stessa.

domenica 23 maggio 2010

La città surrealista è un organismo che produce e nasconde nel suo grembo territori da esplorare, paesaggi in cui perdersi e in cui provare senza fine la sensazione del "meraviglioso" quotidiano.