lunedì 11 ottobre 2010

Zolle.

venerdì 8 ottobre 2010

Viaggiare con bisacce di amore e di odio, ed attingere all'una o all'altra, come detta la passione; giacché viaggiare è una esperienza passionale. Ma che accade durante un viaggio? Che accade a noi? Si viaggia con i cinque sensi, si viaggia con volti e parole. Si sperimentano odori, aromi, si patiscono calori, geli, piogge, venti, si vedono colori che ci feriscono e che non dimenticheremo, si scoprono forme che l'archivio della memoria ignorava, si scopre il gusto dell'aria, si degustano cibi innaturali - tutti i cibi lavorati sono innaturali, ma si danno innumeri innaturalezze.



Milioni di turisti ogni anno passano quarantott'ore a Firenze, a Venezia, si riducono in polvere passando da n museo ad un museo ad una chiesa; non è viaggiare. Diffido sempre dei capolavori; ma se poi li incontro durante un viaggio, un vero viaggio, li pavento come banditi in agguato, immagini che mi vogliono spogliare della disponibilità, per trasformarmi in un punto interrogativo-esclamativo: "Come possono esistere simili capolavori?!"


Non hanno più meta le nostre pigre passeggiate, se non realtà.

lunedì 4 ottobre 2010

"L'architettura è l'arte di dare rifugio alle attività dell'uomo: abitare, lavorare, curarsi, insegnare e, naturalmente, stare insieme. E' quindi anche l'arte di costruire la città e i suoi spazi, come le strade, le piazze, i ponti, i giardini. E, dentro la città, i luoghi di incontro. Quei luoghi di incontro che danno alla città la sua funzione sociale e culturale. Ma naturalmente non è tutto. Perché l'architettura è anche una visione del mondo. L'architettura non può che essere umanista, perché la città con i suoi edifici è un modo di vedere, costruire e cambiare il mondo. E poi l'architettura è struggimento per quella cosa bellissima che è la bellezza". R.P.

I luoghi sono il deposito di un passaggio; il resoconto di una vita spesa entro certi e limitati confini che si fanno portatori di esperienze e soluzioni tra le più disparate e assolute. Gli spazi che circondano portano in la matrice di un tempo che ha saputo come mutare le sue coordinate e le sue situazioni. Dai luoghi si può andare via e nei luoghi si può tornare come pellegrini/indagatori di storie e di vicende che ci riguardano, trovando tracce/sedimentazioni di esistenze che fanno del loro stare un racconto continuo.